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martedì 8 novembre 2016

Step 8 - Lavanda rosata nella saggezza popolare

La vita comincia da qualche parte con il profumo alla lavanda” 
André Aciman

I proverbi sul lavanda rosata, o più in generale sul color lavanda, sono pressoché introvabili. Nonostante tutto sono riuscito a scovare un antico detto francese, che recita:
Bonne baiassiere vaut mieux que champ de blé”.
Che, tradotto in italiano, sarebbe: "un buon campo di lavanda vale di più che un campo di grano".

Sembra che la lavanda, a livello culturale, sia stata diffusa dai romani che durante le loro battaglie ne portavano sempre con sé da usare in caso di ferite o malattie.
I fiori di lavanda erano spesso utilizzati per la realizzazione di filtri d'amore, inoltre si pensava anche che potessero portare felicità e benessere, oltre che protezione dal male: si facevano croci di rametti di lavanda per proteggersi dal diavolo. 
In alcuni paesi vi è la tradizione di mettere qualche spiga di lavanda nel corredo della sposa come buon auspicio.
Nel Medievo le venne attribuito un potere disinfettante, infatti veniva usata davanti alle porte di casa per tenere lontana la sporcizia che imperversava per strada. Con essa si facevano impiastri per combattere la peste.


Per quanto riguarda il più generico color viola, è interessante notare come nel mondo dello spettacolo abiti e oggetti di questo colore siano tutt’oggi considerati maleauguranti.
Questa credenza deriva dal Medioevo, quando, durante i 40 giorni quaresimali, venivano vietati tutti i tipi di rappresentazioni teatrali e di spettacoli pubblici che si tenevano per le vie o le piazze delle città. Questo comportava per gli attori e per tutti coloro che vivevano di solo teatro notevoli disagi economici. Il collegamento con il colore viola è dovuto al fatto che i paramenti liturgici utilizzati durante la Quaresima sono proprio di questo colore.

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