Cerca nel blog

sabato 5 novembre 2016

Step 6 - Lavanda rosata nella scienza

IL LAVANDA ROSATA NELLA FISICA
Sebbene i fenomeni cromatici siano stati indagati fin dall'antichità, la prima compiuta teoria (Teoria di Newton) sulla loro origine fu formulata nel 1672 dal fisico inglese Isaac Newton, il quale dimostrò che la luce, che vediamo bianca, è in realtà composta dai sette colori dello spettro solare.


Per quanto riguarda le caratteristiche fisiche del lavanda rosata possiamo citare la lunghezza d'onda di 406 nm, la tonalità di 340°, saturazione 100%, chiarezza 97,06%.
Nello Step 3, ho riportato diversi codici di classificazione del lavanda rosata, ad esempio: CMYK: 0; 6; 4; 0. In questa codifica si utilizzano i colori fondamentali ciano (C), magenta (M), giallo (Y), key black (K). Questa non è nient'altro che la creazione fisica del colore. Infatti se uniamo il magenta e il giallo, rispettando le proporzioni stabilite, otteniamo il lavanda rosata.

IL LAVANDA ROSATA NELLA GEMMOLOGIA
Una delle pietre più costose al mondo è color lavanda rosata: la Taaffeite.


Un'altra pietra che può avere color lavanda è invece lo Spinello.


IL LAVANDA ROSATO NELL'ANTROPOLOGIA
Un interessante studio antropologico di Vittorio Sironi per l'università degli Studi di Milano del 2011, compara i colori dei farmaci dall'antichità ad oggi. Come già illustrato nello Step 1, la pianta della lavanda in passato aveva molti usi medicinali. Anche oggi, con la nuova colorazione artificiale dei farmaci, il suo colore permane. 

IL LAVANDA NELLA PSICOLOGIA
Il colore è una sensazione che viene avvertita dal cervello e avrà conseguenze anche nel nostro organismo e sul nostro atteggiamento psicologico. La psicologia studia quindi anche la reazione emotiva che abbiamo riguardo ai colori.
Il lavanda fa parte del più ampio spettro del viola.
È la lunghezza d’onda più piccola dello spettro che sfuma nel quasi invisibile ultravioletto. Misto di rosso e blu, simboleggia la spiritualità connessa al sangue del sacrificio. Nell’uso liturgico è associata al pentimento e al lutto. Esso tende ad unificare “la conquista impulsiva del rosso ed il gentile cedere del blu” che sono diametralmente opposti dal punto di vista fisico, emotivo e simbolico. Combinati essi suggeriscono la delicatezza del paradiso o la ricchezza più inestimabile. Dato che la mente non riesce a decidere tra la componente rossa, maschile e fisica a quella blu, femminile e spirituale, il viola viene considerato un colore “psicologicamente oscillante” per cui si prova amore o repulsione. In psicologia corrisponde all’interiorizzazione ed alla sublimazione ed indica profondità di sentimenti.

[Cit. by http://www.teologiafermo.it/it/Storia_del_colorepdf/]



Nessun commento:

Posta un commento